15813 circles cp 0001

Verba volant, ma fa bene al lavoro. Senza email per una settimana : Il caso Gabel.

15813 circles cp 0001

Il tessile ripensa la comunicazione

La tecnologia aiuta a essere più efficienti. Apre nuove possibilità e manda in pensione vecchie abitudini. Ha proprietà dirompenti e rivoluzionarie. Ma siamo sicuri di adoperarla sempre in modo opportuno ? Anche questa rivista ha scelto la strada digitale e voi che leggete premiate questa scelta. E’ lecito chiedersi quale sia la nostra dipendenza dai contatti virtuali e se vi sia un abuso o peggio un’overdose di tecnologia nella nostra giornata.  Mi ha colpito una sfida controcorrente lanciata da un’azienda comasca che si occupa non di comunicazione o di internet, come si potrebbe pensare, ma di tessile per la casa: Gabel.

Proprio l’ambiente di lavoro è stato maggiormente rivoluzionato dalla tecnologia, che ne ha trasformato, tra luci ed ombre, aspetti Gabel Casa_2produttivi  (efficienza e qualità ) e umani (velocità, salute, rapporti). Immaginare un’intera settimana senza email in azienda è possibile? Secondo la Gabel lo è. Il motivo? Riscoprire la capacità di comunicare guardandosi negli occhi e non dietro uno schermo, tra colleghi abituati – come accade in tutte le realtà lavorative – a scriversi una mail anche a poche scrivanie di distanza, perdendo tutto il bello (e anche la fatica, certo) di parlarsi “faccia a faccia”. La scommessa nasce dalla volontà dell’azienda di un ripensamento generale delle dinamiche interne, con l’obiettivo di raggiungere una sempre maggiore soddisfazione sul luogo di lavoro, andando a studiare abitudini quotidiane e meccanismi ormai consolidati per capire come essere, semplicemente, più felici

Dall’analisi del clima aziendale, commissionata ad un esperto e che ha coinvolto impiegati ed operai con una serie di interviste e approfondimenti, sono emersi alcuni aspetti interessanti. Tra questi, l’enorme mole di mail interne, che raggiungono spesso numeri impressionanti. Un dato che colpisce ma non stupisce, trattandosi di prassi consolidate in ogni realtà lavorativa, ma che, al tempo stesso, è risultato essere un aspetto pesante per la gestione della propria giornata.

Così nei giorni scorsi, è arrivata a tutti gli impiegati di Gabel una mail (una delle ultime, almeno per qualche tempo), firmata dall’amministratore delegato, Emilio Colombo:

Gabel_una settimana senza mail

Gabel e la  settimana senza mail

“Buongiorno a tutti voi,

nel corso delle precedenti settimane abbiamo raccolto e fatto nostro ciò che pensate sia giusto per quest’azienda ed insieme abbiamo iniziato un cammino differente. 

Tra le diverse iniziative che saranno intraprese, partiamo tutt’insieme con il seguente esperimento, che ci riporterà indietro nel tempo, a quando la gente si parlava di più, la collaborazione era immediatamente fattiva in vista di un obiettivo e un bene comune.

Per questo motivo, dichiariamo la settimana dal 09/11/2015 al 13/11/2015 “mail free”: vi

invitiamo cioè a non usare le mail per le comunicazioni interne (tra colleghi presso la medesima sede), a favore di un contatto più diretto diretto e immediato.

Ringraziandovi per la fattiva collaborazione, auguro a tutti buon lavoro.”

Beh che dire di più? Una volta fu il “casual friday” ora il trend potrebbe essere il “mail free“. Un’iniziativa ponderata dunque, una sorta di elogio della lentezza, o meglio il riportare la giusta misura, un certo equilibrio e rispetto per quello che ancora siamo : esseri umani (e non robot).

Aggiungo solo che il “marketing laterale” cioè  il pensare fuori dagli schemi riportando valori umani al centro, fa sicuramente bene anche al brand.




There are no comments

Add yours

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.