Uomo o superuomo: ambientalista!

Ognuno di noi, nel nostro piccolo, può contribuire alla tutela ambientale, quotidianamente, con piccole attenzioni. C’è chi invece dedica la propria vita a questo scopo. Parliamo del più noto nuotatore ambientalista estremo al mondo, Lewis Gordon Pugh, il quale si sta preparando a percorrere un chilometro, vestito di solo costume, cuffia e occhialini Speedo (l’azienda che sostiene le iniziative ambientaliste di Lewis), a quota 5300 metri, nelle acque gelide del lago Khumbu, creatosi ai piedi dell’omonimo ghiaccio himalaiano.

Pugh si cimenterà in questa sfida il prossimo 22 maggio allo scopo di denunciare gli effetti del riscaldamento globale del pianeta. Ma questa non è la prima impresa del nuotatore quarantenne, la storia sportiva di Lewis è incredibilmente interessante e costellata di imprese originali e dall’alto impatto mediatico: nel 2006 nuotò per l’intera lunghezza del Tamigi, oltre 350 chilometri, per evidenziare gli effetti della siccità nel Regno Unito, nel febbraio del 2007 attraversò a nuoto la larghezza dell’arcipelago delle Maldive, pari a 87 miglia, per richiamare l’attenzione del mondo sull’innalzamento del livello del mare in quella parte di Oceano Indiano. Nel luglio dello stesso anno si trasferì al Polo Nord dove nuotò per mille metri in un tratto di mare dove il ghiaccio polare si era sciolto: un chilometro di bracciate in poco meno di 19 minuti con l’acqua che segnava la temperatura di 1,7°C, per denunciare, ancora una volta, gli effetti del riscaldamento globale.
Altre imprese hanno costellato la carriera ecologista di Lewis Gordon Pugh fino al gennaio 2010, quando in occasione del World Economic Forum, è stato nominato “Young Global Leader”  in riconoscimento del suo “impegno sociale e per il contributo dato con leadership ispiratrice”.

L’evento viene promosso sotto la titolazione di Pick n Pay / SAP Everest Challenge, che mira a sensibilizzare i potenti del mondo sui cambiamenti climatici che il pianeta sta subendo ogni giorno. Questo non è solo un problema del mondo occidentale, «Le popolazioni di Asia e Africa stanno già vivendo sulla propria pelle i cambiamenti del clima – denuncia Pugh – e noi tutti viviamo in un ambiente globale dove ciò che succede da una parte del mondo avrà ripercussioni da qualche altra parte».
Ecco perché l’iniziativa di Lewis Gordon Pugh può avere un impatto mondiale, che superi i confini nazionali e che tocchi la sensibilità di ogni abitante della Terra.

Sui maggiori social network si possono seguire gli sviluppi dell’impresa di Lewis, dove chiunque abbia a cuore le sorti del pianeta potrà esprimere la propria opinione.




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