Chagall

Il mondo sotto sopra di Marc Chagall a Roma

Marc Chagall, Esquisse pour l’air du temps, 1942, © Chagall ®, by SIAE 2010

Una coppia di giovani sposi che fluttua in un cielo blu scuro con una capra che suona il violino; un cavallo blu e una colomba rosa sospesi nell’aria, sopra i tetti di case sbilenche: Marc Chagall ci mostra come dovrebbe essere l’amore e la natura stessa dei sogni.

Marc Chagall, Cheval bleu dans le ciel, 1946, © Chagall ®, by SIAE 2010

A venticinque anni della scomparsa dell’artista ebreo di origine russa, il Museo dell’Ara Pacis di Roma ospiterà, dal 22 dicembre 2010 al 27 marzo 2010, l’eccezionale esposizione di 138 opere, fra dipinti disegni e incisioni, provenienti da collezioni private, dal Musée National D’art Moderne Centre Georges Pompidou e Daldi Nizza. L’evento, a cura di Maurice Fréchuret, Direttore dei musei nazionali del XX secolo delle Alpi-Marittime e di Elisabeth Pacoud-Rème, Responsabile delle collezioni al Musée National Marc Chagall, si propone di raccontare il mondo visionario di Chagall invitando lo spettatore ad abbandonarsi alla straordinarietà delle sue immagini e delle sue visioni. Nelle opere in mostra, personaggi volanti, animali e oggetti dalle geometrie sproporzionate, animano uno spazio senza tempo; si sviluppano impressioni di immagini irreali della vita reale, dove stralci della vita quotidiana delle povere cittadine di Vitebsk e di Lyozno, della Russia rurale e contadina dei primi anni del Novecento, si fondono con elementi onirici e fiabeschi.

Marc Chagall, L’homme à la tête renversée, 1919, © Chagall ®, by SIAE 2010

L’arte di Chagall è racconto, favola e la favola è espressione viva del folclore russo, delle saghe e delle nenie popolari, che, riportate dalle njanje, ovvero lebalie delle famiglie benestanti o dai suonatori nomadi, i lautari, ci presentano un mondo impossibile, dove diventa normale l’assurdo della mucca su un tetto; della donna che cammina per l’aria. Ciò che si chiede alla fiaba è di essere incredibile e Marc Chagall è un visionario, un narratore suggestivo, che traspone in immagini, sfolgoranti ed energicamente colorate, tutto quel mondo immaginario e disordinato.

Marc Chagall, Résurection, 1937-1948, © Chagall ®, by SIAE 2010

Ma egli è, anche, un ebreo chassidim, che vive con empatia e vigore la sua fede: “Non vorrei essere come gli altri, afferma, voglio vedere un mondo nuovo”. In Chagal, il mondo sotto sopra, l’immagine della “testa in giù, ” che si ripete in numerose opere, è l’immagine del capovolgimento, del caos iniziale raccontato nel primo libro della Torah ebraica. La prima immagine descritta nella Genesi, attraverso la mediazione dell’artista, diventa metafora di un mondo alla rovescia, dove tutte le convenzioni e le regole costituite sono stravolte e ribaltate; simbolo di quel “mondo nuovo” che soltanto i fanciulli e i sognatori sono ancora in grado di immaginare e di aspettare.




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