“Contemporary”: le contaminazioni dell’arte in mostra a Torino

Marina Abramovic, THE KITCHEN V Homage to Saint Therese, 2009

Novembre 2010: Torino si tinge di contemporaneo. Punto di riferimento è la diciassettesima edizione di Artissima, la grande manifestazione dedicata all’arte contemporanea, curata dal critico d’arte Francesco Manacorda, che si terrà dal 5 al 7 novembre, nel modernissimo spazio architettonico dell’Oval. Realizzato in occasione dei giochi Olimpici Invernali del 2006 e collocato nell’area del Lingotto Fiere, il padiglione accoglierà 152 gallerie, fra le più rinomate e rappresentative nel panorama internazionale dell’arte.

Julien Carretero

La contaminazione fra l’arte e le altre discipline, danza, cinema, letteratura, design, formazione, e Back to the Future, sessione inedita dedicata agli artisti degli anni 60 e 70, sono i fili conduttori della kermesse, che avrà come cornice la Casa delle Contaminazioni, all’interno degli ampi spazi dell’Oval. La struttura temporanea, in materiale riciclabile proveniente dall’Amiat, realizzata appositamente dal collettivo tedesco Raumlaborberlin celebra il capoluogo piemontese come “prototipo utopico di un centro di scambio artistico”, afferma Francesco Manacorda in un’intervista.

Jan Hanvik performing Pole Dance

Protagonista assoluto è il contemporaneo: le ossessioni e gli interessi degli artisti emergenti di oggi. Fonte di riferimento è la sovrapposizione semantica, come rileva la scelta del titolo dell’intera programmazione culturale, “Poesia in forma di rosa”, epiteto omonimo tratto dalla più ampia raccolta di poesie di Pier Paolo Pasolini, un personaggio simbolo di contaminazioni culturali. Fra le sezioni in programma Thinking through Cinema (Profondo rosso) e Urban Genome Poject, due progetti ambiziosi che elaborano e riformulano il concetto di “spazio”: concettuale il primo, politico il secondo.

Emily Wardill, Sick Serena, Courtesy of Emily Wardill and LUX, London

Per il progetto inglese a cura di Benjamin Cook e Mike Sperlinger, sei artisti, fra i quali Emily Wardill e Juliette Blightman, presenteranno ciascuno la propria versione del film culto di Dario Argento. Dalle visioni analitiche di Wardill alle atmosfere raggelate di Blightman, Profondo Rosso diventa pretesto per comprendere e far comprendere quanto il cinema possa essere usato come spazio per attivare il pensiero. Processo inverso, invece, per l’esperimento di ricerca Urban Genome Project, ideato dall’editor e curatore Joseph Grima e dall’artista e architetto Pedro Reyes, dove le testimonianze e i racconti di vita del “cittadino” sono registrati attraverso un sofisticato apparecchio elettronico, al fine di creare un archivio di dati da utilizzare, ricombinare e testare in diversi contesti urbani, per migliorare le condizioni di impiego dello spazio urbano.

Forma vs Materia, 2010

Con Urban Genome Project Torino si trasforma in un palinsesto culturale e, attraverso Artissima, dimostra di aver pienamente assunto il ruolo di osservatore privilegiato sulla migliore ricerca nel campo dell’arte contemporanea internazionale. Ma non solo! Anche se in maniera marginale, e non per questo meno importante, la prima capitale italiana, rafforza il valore progettuale e culturale di questo suo ruolo primario nel campo delle arti visive, mettendo in scena la seconda edizione di Forma vs Materia, incursione nel gioiello contemporaneo, a cura di Mariola Demeglio e Maria De Ambrogio, dal 5 novembre al 31 dicembre, presso la Galleria Cristiani. Dall’oro alla pelliccia di animali, dall’argento al cemento, dalla fibra di carbonio alla ceramica, l’oggetto gioiello, nelle mani di oltre 25 designer, diventa anch’esso pretesto di sovrapposizione semantica.




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