Artemisia Gentileschi : una mostra a Milano per la pittrice più “passionaria” dell’arte italiana

 

Artemisia Gentileschi, Giuditta e Oloferne - © Archivi Alinari, Firenze. Per concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Sulle pagine di Modeyes, abbiamo parlato spesso di donne artiste. Tamara de Lempicka, Ida Kar, Marina Abramovic o Francesca Woodman di cui abbiamo scritto, conservano, nelle loro vite artistiche e all’interno della considerazione o palcoscenico che l’arte ha dato loro, un qualche gene che discende direttamente da una delle figure femminili più emblematica dell’arte universale : Artemisia Gentileschi. Dal 22 settembre 2011 al 29 gennaio 2012 , presso il Palazzo Reale di Milano, si terrà la mostra antologica dedicata all”artista italiana del XVII° secolo.
La mostra, forte di oltre 40 opere e documenti inediti, si prefigge di equilibrare i favori coerentemente tributati all’eccellente genitore Orazio Gentileschi, e presenta al pubblico ogni nodo essenziale e specifico della pittura di Artemisia.
Per la prima volta l’ampia monografia milanese dà spazio all’intera produzione di questa eccelsa protagonista del Seicento europeo, seguendola nelle sue non comuni esperienze di vita e riscoprendo un’artefice completa, di indubbio talento, che si è espressa in una variegata gamma di temi e generi pittorici.

 

Artemisia Gentileschi, La Vergine allatta il bambino - © 2011. Foto Scala, Firenze - su concessione Ministero Beni e Attività Culturali

Artemisia nacque nel 1593 a Roma, figlia di quell`Orazio, celebrato in tutta Europa, seppe essere capace di uguagliarlo in fama e nella pur diversamente orientata passione per la pittura.

Roberto Longhi scrisse di lei nel 1916: «l’unica donna in Italia che abbia mai saputo che cosa sia pittura, e colore, e impasto, e simili essenzialità…»; tuttavia  l’artista ha dovuto aspettare oltre tre secoli per vedere riconosciuto dai posteri il suo status di grande pittore.

Fino al secondo dopoguerra, infatti, la Gentileschi viene ricordata più per il processo per “deflorazione” intentato al  suo “tutore” artistico e collega del padre, Agostino Tassi – che segnerà dolorosamente la sua vita e carriera – che per i suoi evidenti meriti  pittorici. Dai primi anni Sessanta, la vicende della sua vita avventurosa e libera, come la forza espressiva e il linguaggio ricco e fantasioso della sua arte, sono stati oggetto di studi ed interpretazioni da parte della critica femminista: Artemisia diveniva un simbolo di coraggio ed emancipazione, ma la sua eccelsa pittura, ammirata sin dal Seicento e ricercata dai potenti di tutta Europa, era messa in secondo piano.

 

Artemisia Gentileschi, Giuditta e la fantesca Abra con la testa di Oloferne - © Archivi Alinari, Firenze. Per concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Riscoprire il posto di Artemisia Gentileschi nella grande pittura del suo tempo e approfondire le vicende della sua vita, alla luce di documentazione edita ed inedita, sono tra gli obbiettivi della rassegna milanese ideata e curata da Roberto Contini, conservatore alla Gemäldegalerie di Berlino, con la collaborazione di Francesco Solinas, Maître de Conférences al Collège de France.

Orari:

lunedì 14.30 – 19.30

martedì – domenica 9.30 – 19.30

giovedì  e sabato 9.30 – 22.30

La biglietteria chiude un’ora prima

Ingresso: intero  €  9,00 – ridotto € 7,50 – ridotto speciale  € 4,50

Catalogo : 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE




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