Si saldi chi può ! Partenza al rallentatore per i saldi nazionali, qualche consiglio.

Sono partiti il 2 luglio in Campania e in un paio di settimane con il Veneto il 17 luglio, i saldi saranno ufficialmente iniziati su tutto il territorio nazionale.

Innanzi tutto  riportiamo qualche consiglio che il Codacons (l’associazione dei consumatori) rivolge al pubblico per acquistare con serenità , durante la stagione dei saldi.

© fotogramma«1. Conservate sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono sostituire. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. Il tempo per denunciare i vizi al venditore sale da otto giorni a due mesi dalla scoperta.
2. Diffidate degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi. Un commerciante non può avere, infatti, ricarichi così alti e dovrebbe vendere sottocosto.
3. Servitevi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistate merce della quale conoscete già il prezzo o la qualità in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto.
4. Se pensate di avere preso una fregatura rivolgetevi al Codacons, oppure all’Ufficio Comunale per il commercio o ai Vigili Urbani».

Vien da domandarsi, quale sia il senso , nell’epoca degli outlet , dei centri commerciali e dello shopping online, regolamentare le date di avvio della stagione dei saldi, regione per regione.

Comunque a qualche giorno dall’avvio i saldi nell’abbigliamento sembrano partiti con il rallentatore. Complice forse un week end che invogliava più ad un soggiorno al mare che ad una passeggiata per le città asfaltate, sono stati pochi i negozi che sono stati presi d’assalto come ci eravamo abituati a vedere negli anni passati.

Niente di frenetico, nessuna coda alle casse, gli italiani a zonzo per le catene internazionali della grande distribuzione a basso prezzo e gli stranieri, prevalentemente russi, per le vie dello “shopping griffato” come quelle del quadrilatero della moda a Milano o intorno a via Condotti a Roma.

La crisi si fa sentire e , se per gli stranieri, l’euro è ancora più conveniente dell’anno scorso, per gli italiani, la corsa ai saldi è stata a malapena una passeggiata rilassata. Complice la crisi e il senso di insicurezza sul mercato del lavoro, nessuno compra più solamente attratto dallo sconto. Gli acquisti sono mirati, si cerca l’articolo visto in precedenza, del quale se ne conosce il prezzo, e se ne è quindi programmato l’acquisto “in saldo”.

Un po’ meglio è andata nei centri commerciali, dove, in un microclima temperato dall’aria condizionata, si possono visitare diversi negozi. Code quindi ai caselli delle uscite autostradali dei district della moda come quelle del Fidenza Village, del Fashion District di Mantova, di Mondovicino Outlet Village di Mondovì e del Serravalle Designer Outlet.

Per dirla in numeri la Confesercenti segnala vendite in calo del 20% per i 150mila negozi di abbigliamento associati nei primi mesi dell’anno mentre la Federabbigliamento stima una spesa per i saldi intorno ai 340 euro a famiglia.

Da capogiro non sono dunque i prezzi ne i consumi , ma i 36 gradi di queste giornate di piena estate.




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