Verdi_Verona

Ancora oggi, “viva Verdi”, e la notte di Zeffirelli è magica a Verona.

© M.H. Fior/Paul de Grauve Communication

Arrivati da tutte le parti d’Europa, grandi e bambini, in jeans e maglietta o in vestito da sera, per assistere alla terza rappresentazione di diciassette quest’anno, del melodramma verdiano più applaudito all’Arena di Verona, Aida (rappresentata 550 volte alla prima del 19 giugno), in scena nel corso dell’88 Festival della Lirica. Protagonista indiscusso il regista e scenografo fiorentino Franco Zeffirelli: è la prima volta che l’Arena di Verona dedica un’intera stagione ad un unico artista ed è la prima volta che Franco Zeffirelli riceve un simile riconoscimento da un teatro, tanto che durante un’intervista non nasconde che  “questo riconoscimento che mi tributa mi turba e mi fa pensino piangere…sono sgomentato ed imbarazzato, perchè non mi risulta ci siano precedenti nella nostra storia” . Profondamente convinto che le regole dello spettacolo debbano tendere alla perfezione stilistica e figurativa, senza per questo cadere nell’estetismo fine a se stesso, Franco Zeffirelli ha sempre contrapposto il rigore delle forme a scelte meno rigorose. Una professionalità ed un’attenzione formale che non ammettono repliche o discussioni, lo rendono uno dei registi più ricercati, un autentico metteur en scène a livello internazionale.

F. Zeffirelli – courtesy Virginia Farneti

Zeffirelli propone questo allestimento di grandissimo impatto, creato appositamente per il palcoscenico areniano, dal 2002 al 2006, definendo la sua una delle più grandiose Aida mai realizzate; ogni volta sul podio chiamato a dirigere Daniel Oren, che vi ritorna quest’anno con un cast d’eccezione, nella recita del 3 luglio Lucrezia Garcia è Aida, Piero Giuliacci è Radamès, Dolora Zajick è Amneris, Alberto Mastromarino è Amonasro, Carlo Striuli è Ramfis. I magnifici, imponenti e colorati costumi sono di Anna Anni, il Coro è diretto da Giovanni Andreoli e il Corpo di Ballo da Maria Grazia Garofoli (coreografia di Vladimir Vassiliev, primi ballerini Vladimir Shishov, Ilenia Montagnoli e Ghislaine Valeriani).

Courtesy “FOTO ENNEVI”

Le previsioni del tempo per questa serata di luglio erano incerte, infatti, poco prima del termine del primo atto, la rappresentazione cominciata magnificamente con la celebre aria “Celeste Aida” cantata da Radamès, è stata temporaneamente sospesa in attesa di notizie dal bollettino meteorologico; gli spettatori speranzosi e per nulla intimoriti, sono rimasti sulle gradinate, facendo le ola da stadio, come fosse  un rito per scacciare le nuvole nere. La tenacia e l’amore per la lirica è stata premiata, infatti solo dopo poche decine di minuti, veniva asciugato e ripristinato il palco e l’orchestra tornata a prender posto. Un’organizzazione impeccabile, l’allestimento, tutto in metallo dorato, lasciava senza fiato, un continuo incastro di scenografie, costumi, danze e luci, riempivano gli occhi di magia ed entusiasmo.

Al termine dell’ultima strofa, calate le luci, nel silenzio, un grido si è alzato, “Viva Verdi” e di seguito l’applauso scrosciante di tutta l’Arena, promuove, acclama e celebra questa meravigliosa rappresentazione, composta da collaboratori, professionisti, comparse, che hanno reso unica ed indimenticabile questa nottata estiva.




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