Atmosfere misteriose nella collezione donna primavera-estate 2013 di Sergei Grinko

Sergei Grinko P/E 2013 - ph : Paul de Grauve / PdG Communication

Un pianeta lontano in cui tutto procede lentamente, in grado di penetrare nella mente e sviscerarne i ricordi è si la trama di un romanzo ma è anche la fonte di ispirazione della collezione primavera estate 2013 del designer russo Sergei Grinko. Solaris, il capolavoro di Stanislaw Lem, è tradotto da Grinko nel linguaggio, inconsueto per un romanzo, della moda.

Sergei Grinko P/E 2013 - ph : Paul de Grauve / PdG Communication

Ne emerge una donna dall’eleganza sofisticata, sussurrata, che si muove nelle geometrie definite dei capi dai tagli precisi e dai volumi futuristici. La collezione alterna abiti lunghi e corti, pantaloni a sigaretta, rivisita un capo tipico degli anni Sessanta ma sempre di grande attualità, il pigiama palazzo. I tagli così definiti, di rigore geometrico non perdono tuttavia di armonia. L’abito scivola sul corpo in giochi di stoffe svolazzanti, la morbidezza delle maglie bilancia il taglio più rigoroso del pantalone. Interessanti le maniche, a campana e destrutturate, che conferiscono alle creazioni un’originalità ricercata.

I tessuti e i materiali contribuiscono all’eleganza della collezione: sete stampate in forma esclusiva, sia su tuille che sull’organza, cotoni doppiati e ammorbiditi dalla fibra di seta, pelle sotto forma di leggera nappa.

Sergei Grinko P/E 2013 - ph : Paul de Grauve / PdG Communication

Colori pastello che vanno dal lavanda al pesco al verde chiaro all’indaco. Non mancano look total white e total black. I capi, come le pochette, sono impreziositi da  chiusure gioiello, da spille e da applicazioni in polipropilene e metacrilato.

Di fattura artigianale le scarpe, di produzione made in Italy: sandali intrecciati e decollete di seta allacciati alla caviglia.Una linea di legwearing, che per materiali, colori e stampe racchiude il mood della collezione, completano i look.

Grinko richiama atmosfere lontane e misteriose e celebra la natura come luogo di origine dell’uomo.




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