La moda sfila a New York con Lacoste, Jill Stuart, Vivienne Tam e molti altri.
Anche nel giorno delle commemorazioni per il “nine-eleven”, New York si alza con il sole e con la Fashion week alla sua terza giornata.
Christophe Lemaire, direttore creativo di Lacoste, propone, per la prossima bella stagione femminile, allegria e colore con l’arancione e il giallo, sobrietà ed eleganza col bianco e nero; la collezione presentata quest’oggi sulla passerella newyorkese propone come accessori berretti e cappelli che fanno da cornice alla donna sportiva, semplice, ma curata. Forse la vera notizia di questa collezione è che per Lemaire è l’ultima con il coccodrillo perchè dopo 10 anni, passerà alla guida stilistica di Hermes.
Diego Binetti (Presidente e designer dell’omonima Maison) dopo aver lavorato per anni come capo designer per Jill Stuart, nell’agosto 2001 crea il brand Binetti. Presenta quest’oggi una collezione che ci ha convinto per femminilità delle creazioni, cura, lavorazione. Interessanti anche gli accessori che accompagnavano gli abiti. Diego ha mestiere e si vede. Ora deve consolidare il suo posto nel panorama della moda americana, affinare uno stile personale ma le qualità le ha tutte.
Jill Stuart, con gli oltre 500 internazionali presenti sul mercato, si acclama come il designer con merce più venduta nel settore moda, con linee di prodotti che vanno dal pronto alle numerose collezioni, cosmetici, profumi, abiti da sposa, abbigliamento per bambini, orologi, gioielli e con la recente inaugurazione del JILL STUART caffè. Il film “Clueless”, diede molto risalto ai capi della sua collezione sportswear, alimentando la sua notorietà e appeal internazionale.
Vivienne Tam combina lo stile orientale con quello l’occidentale, mischiando creatività ed energia positiva, culture e colori, tagli e tessuti; debutta nel 1994 a New York con una collezione orientale di ispirazione moderna. Il suo lavoro è stato aggiunto all’archivio permanente del Museo del FIT e il Metropolitan Museum of Art di New York, e il Victoria and Albert Museum di Londra.
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