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Sbatti la blogger in prima pagina. Da fashion victims a ladra di moda il passo è breve

O. A. C. in una immagine pubblica dal suo profilo Facebook

Il mondo dei blogger, in particolare quelli di moda, ha per tutti un cliché comune: apparire. Conquistarsi visibilità, avere lettori, fan, ripercorrere le orme di qualche pioniere del blogging divenuto famoso. Certo, le formule per avere successo nel mondo della rete sono ormai già note e , diciamocelo, un po troppo consumate. Bisogna avere della fantasia per surclassare in popolarità nazional/modaiola una Chiara Ferragni o una Anna dello Russo e, allora ci viene da chiederci se O. A. C. (* vedi note) , bella e giovane PR (public relation) di Ginevra , non abbia architettato una mossa ad effetto per il suo blog (the little black dress), facendosi arrestare per furto e ottenendo in poche ore decine e decine di articoli su di lei.

O. A. C. in un’ immagine pubblica dal suo profilo Facebook

L’abbiamo raggiunta telefonicamente ( i primi ed al momento gli unici a farlo) mentre scrivevamo il presente articolo. Questo è quello che ci ha voluto dire : << Attualmente le notizie diffuse contengono riferimenti sommari al mio blog ed alla mia persona, mischiati ad informazioni assolutamente inesatte relative ad attività d’inchiesta non svolte ad oggi>> . La Arsenio Lupen dei blogger ha poi aggiunto << Un legale di fiducia provvederà ad agire nelle opportune sedi ma al momento mi astengo dall’alimentare ulteriormente la divulgazione di informazioni>>.

Al di la della “astensione” della Sig.ra C. , le notizie che stanno circolando da qualche ora, la vedrebbero denunciata dalla Polizia Locale di Milano per appropriazione indebita di 220 capi per un valore di circa 60mila euro.

O. A. C. in una immagine pubblica dal suo profilo Facebook

Le indagini dell’unità antiabusivismo della Municipale, sono partite dalla denuncia delle due titolari di una società specializzata in sfilate e servizi fotografici di moda a Milano , che negli ultimi tempi avevano rilevato frequenti ammanchi dei capi che venivano utilizzati per la promozione. Olivia collaborava con questa società e pare abbia pensato di sottrarre per se alcuni capi che poi avrebbe tentato di rivendere, spacciandoli come propri, tramite il suo blog. Da una perquisizione nella prestigiosa abitazione in centro a Milano, la polizia ha trovato molti capi costosi che ora sono al confronto, anche fotografico, con i dati dei vestiti denunciati

O. A. C.

rubati . In relazione a questo fatto la nostra incredulità su cosa possa spingere qualcuno a rivendere abiti rubati su un blog, rimane fortissima ed il dubbio che sia stato fatto a scopo pubblicitario ci pare la spiegazione più sensata. Ci auguriamo in fondo che il piccolo abito da cocktail ( appunto little black dress) non si trasformi per O. A. C. in un abito a righe verticali.

Lo sappiamo che per fare le blogger di moda bisogna essere almeno un po’ “fashion victims” ma trasformarsi in “fashion thief” , ci pare un po’ troppo.

Una questione di stile, chiedete in giro.

* Abbiamo cancellato il nome e lasciato le iniziali aderendo alla richiesta della protagonista dell’articolo , che è stata effettivamente condannata con rito abbreviato.




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