THE ESSENA O’NEILL SHOW: la Web Star che rivuole la sua vita.

Quasi 19 anni fa, nel 1996 iniziavano le riprese del film “The Truman Show” diretto da Peter Weir e interpretato da Jim Carrey. Nello stesso anno  ( il 3 novembre ) in Australia a Sunshine Coast, nasceva una bionda bambina di nome Essena O’Neill.

Il film ebbe un enorme successo, perchè in modo surreale (o forse no) trattava il tema del mondo ideale, dei reality show ed alcuni temi filosofici sulla vita. Chi ha oggi meno di vent’anni, difficilmente lo avrà visto.

Screenshot 2015-11-03 16.17.21Nel mio lavoro è normale essere informati sulle webstar del momento, incontrarle personalmente e magari intervistarle. Ieri blogger oggi social influencer, hanno manager che li seguono e staff degni di una pop-star. Viaggi, eventi, occasioni speciali, spensieratezza, serenità, abiti alla moda, presenza fisica da modelli, inseguiti per interviste e corteggiati come testimonial. Sono amati, glorificati, idolatrati da centinaia di migliaia di giovani. Per questo la loro audience è valutata commercialmente e, dalle poche centinaia di euro si può arrivare a muovere milioni.Screenshot 2015-11-03 16.18.04

Sinceramente non conoscevo  Essena O’Neill, teen-ager australiana, da 700.000 follower su instagram e 270.000 su youtube. Certo numeri importanti, sufficienti per portarti all’attenzione delle agenzie di PR o dei marketing manager, ma in quanto a contenuti, l’assoluta omologazione al cliché influencer: vita sempre felice, mai una nuvola, magrezza, thigh gap (il buco tra le cosce), pancino piatto e sempre in vista, selfie ovunque ma preferibilmente allo specchio del bagno, foto al cibo e al tradizionale animale domestico. Screenshot 2015-11-03 16.18.34Gli adolescenti della digital generation, ne vanno pazzi. Quello è il modello a cui tendere. Essere accettati in adolescenza è fondamentale. Far parte di un gruppo, omologarsi, è un’esigenza quasi fisica. Le paure e le insicurezze si affievoliscono a colpi di “like” ricevuti, si afferma la propria identità sociale, si soddisfa il bisogno di piacere agli altri e si fa di tutto per raggiungere lo scopo.Screenshot 2015-11-03 16.18.55

Vediamo un selfie ma dietro ne sono stati scattati 50 prima di arrivare a quello giusto, che appare casuale, ma non lo è assolutamente. Ore e ore della propria vita, passati a cercare l’hashtag giusto, lo sguardo o la posa più seducente. Cibi che non possono essere gustati senza l’immancabile foto al piatto, luoghi che vengono visitati solo per lasciare un geotag. Tutto per apparire ideali, o per assomigliarvi. Poi per qualcuno con tanti fan attivi arrivano anche le gratificazioni economiche di brand che incominciano a regalarti prodotti in cambio di un post, invitarti ad eventi in cambio di un po’ di promozione, sino a pagarti economicamente per indossare e promuovere un accessorio o un abito. Tecnicamente si chiama endorsement, ovvero product placement ovvero banale pubblicità. anti-social-media-game-changers-essena-oneillCon quella si pagano le spese e, quando incominci a fare della tua vita un mezzo promozionale, entri in una bolla. Sei nel Truman Show. Tutto lì deve essere bello, di successo, affascinante, ideale. Ecco che l’influencer inizia non solo a voler apparire un modello ma ad essere un vero attore, 365 giorni all’anno, trascinando con se tutti i sognanti follower. Alcuni riescono a ritagliarsi spazi per sé (generalmente le celebrities che hanno a disposizione delle équipe di esperti a supportarli) altri vengono inghiottiti dal meccanismo sfidante della ricerca di consenso. Alla fine si scoprono prigionieri della social attitude. Noi spettatori ci lasciamo “influenzare” da queste webstar dalle vite meravigliose, ascoltiamo o leggiamo giudizi entusiastici su questo o quel prodotto, ma di spontaneo non c’è quasi nulla.Screenshot 2015-11-03 16.26.03

Essena Oneill ha capito di essere un’esploratrice della vita, di essere rinchiusa nella cupola dorata del Social Show, e di voler fuggire alla scoperta del mondo reale. Lo ha fatto cancellando oltre 2000 immagini scattate dai 12 ai 18 anni, modificandone le didascalie descrivendone le reali condizioni e motivazioni (molte volte compensi economici) e postando un video su youtube per spiegare il suo abbandono. A qualcuno potrà sembrare un “gettare la spugna” e forse lo è in fondo, perchè per reggere una parte così a lungo, senza tregua, ci vogliono risorse e capacità notevoli. A me sembra invece la scelta di una teen-ager coraggiosa, che vuole esplorare la propria vita e non spenderla mostrandosi felice su milioni di smartphone. Lei sta provando a cambiare le regole del gioco, come Truman nel famoso film, scegliendo di raccontare se stessa, dando valore e contenuto, cercando un’audience di “game changer”, come lei.Screenshot 2015-11-03 16.22.21

Spero che questo diventi un vero trend perchè in fondo, l’unico modo per risultare credibili è essere se stessi.




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